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Sebbene l’economia stia rallentando, Schroders ritiene che i fattori di crescita alla base della transizione ecologica resteranno solidi anche nel 2023. Ecco allora che diviene importante saper costruire un portafoglio in grado di intercettare il fenomeno. Focus ristretto e attenzione ai fondamentali le chiavi per farlo
Incetta di utili per le società interessate. Crescente domanda di tecnologie green. Maggior attenzione al risparmio energetico. Se da un lato gli alti prezzi dell’energia osservati nel 2022 hanno affossato bond e equity, dall’altro si sono rivelati un’inattesa fonte di sostegno per tutti i mercati collegati alla transizione energetica. E lo stesso si preparano a fare nel 2023. Ecco allora che, anche per l’investitore tematico, diviene importante saper costruire un portafoglio in grado di intercettare il fenomeno. Ne sono convinti gli esperti Schroders, che entro la metà del secolo stimano addirittura investimenti oltre i 100mila miliardi di dollari nel settore. Dal focus ristretto ai fondamentali fino all’attenzione per acqua e cibo, ecco la ricetta della casa di gestione per sfidare la crisi.
Sebbene l’economia stia rallentando, l’asset manager globale ritiene infatti che i fattori di crescita alla base della transizione energetica restino solidi. “Le rinnovabili sono più economiche di gas e carbone in due terzi del mondo, nuove policy iniziano a impedire l’uso del fossile nella generazione e nei trasporti, sempre più consumatori richiedono prodotti sostenibili”, spiegano dalla casa di gestione. Che a marzo, proprio sul tema, ha tenuto un webinar rivolto agli intermediari finanziari italiani con la partecipazione straordinaria di Nicola Armaroli, scienziato e dirigente di ricerca presso il Cnr nonché uno dei maggiori esperti in materia. Proprio da qui, le stime positive del gruppo per gli anni a venire: “Grazie a nuovi incentivi come RePowerEU e agli sforzi politici per sbloccare […]
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