I titoli che sarebbero favoriti da un ritorno dell’ex presidente alla Casa Bianca si stanno già muovendo. Ma altri sono pronti a farlo dopo il 5 novembre: ecco quali
A due settimane esatte dalle elezioni presidenziali americane, i sondaggi mostrano un testa a testa serrato. La distanza tra Kamala Harris e Donald Trump è di appena un punto e nei pronostici che contano, quelli sugli Swing States, cinque sfide su sette sono in perfetta parità. I mercati, invece, sembrano avere meno dubbi: se infatti si guarda ai settori che stanno andando meglio, sembrerebbe che gli investitori stiano scommettendo su una vittoria repubblicana, prevedendone già gli effetti sui settori interessati.
Rahul Bhushan, global head of index di Ark Invest Europe
Secondo Rahul Bhushan, global head of index di Ark Invest Europe, un segnale inequivocabile del fatto che gli investitori si aspettano un ritorno del tycoon alla Casa Bianca arriva dall’andamento dei titoli bancari e delle criptovalute, e persino da DJT, la sua società di social media. “In generale, i settori che si prevede beneficeranno della deregolamentazione o dei tagli alle tasse sotto un’amministrazione Trump stanno registrando performance elevate”, analizza. Non solo. L’esperto fa anche notare come, a differenza di quanto avviene di solito sotto elezioni, il mercato sembra essere anche particolarmente ottimista. “Queste presidenziali sono in controtendenza: la paura di perdere un taglio delle tasse di Trump e un rally del mercato azionario indotto dal deficit fiscale sembra più forte delle preoccupazioni per dazi, Medio Oriente, debolezza cinese e pressioni deflazionistiche nel petrolio e nelle materie prime”, sottolinea.
Sentiment positivo
A tutto questo, secondo Bhushan, si aggiunge anche sentiment generalmente positivo (che la scorsa settimana ha portato l’S&P 500 a ritoccare i massimi storici) dovuto a una serie di altri fattori: una crescita economica sana, il ciclo di allentamento delle banche centrali e la spesa dei consumatori americani che continua a tenere. “Il solido inizio della stagione degli utili del terzo trimestre è un’ulteriore conferma. Le grandi banche sono partite forte e il miglioramento dell’attività di investment banking suggerisce che gli istituti finanziari potrebbero finalmente allentare le redini e tornare a fare affari”, analizza. Ecco perché, a suo parere, l’ottimismo dei mercati finanziari potrebbe essere più fondato sulla realtà di quanto molti credano.
Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia
Al di là del sentiment generale, alcuni settori sono però pronti a scattare se l’ex presidente dovesse avere la meglio sulla Harris. E il primo di questi, secondo Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia, è quello dell’energia. “Si prevede che Trump darà priorità a un ulteriore aumento della produzione nazionale di petrolio e gas, spingendo verso l’alto azioni come Exxon Mobil, Chevron, Baker Hughes nel settore petrolifero”. C’è però un rischio, avverte l’esperto: nel lungo periodo una maggiore produzione potrebbe infatti portare a una riduzione del prezzo del greggio, con la conseguenza che le azioni energetiche potrebbero non aumentare tanto quanto previsto.
Altro comparto sotto i riflettori è quello della difesa. Secondo Diodovich, azioni come Lockheed Martin, General Dynamics, RTX Corporation e Northrop Grumman dovrebbero prosperare grazie alle politiche di spesa a favore. Così come tra i beneficiari di una presidenza repubblicana dovrebbero esserci JPMorgan Chase, Bank of America e Goldman Sachs, in vista di una deregolamentazione del comparto finanziario che potrebbe essere molto positivo per le banche.
Quanto alla tecnologia, l’impatto potrebbe essere misto. “Le potenziali guerre commerciali, in particolare con la Cina, potrebbero danneggiare aziende con catene di fornitura globali come Apple e Nvidia”, spiega Diodovich. Aggiungendo, però, che la deregolamentazione e la riduzione della corporate tax potrebbero invece avvantaggiare i giganti tech con forti mercati domestici, come Oracle e Cisco. Per l’automotive, uno dei settori attualmente più in difficoltà, lo strategist di IG Italia consiglia di preferire i produttori con un’esposizione marcata sul mercato nazionale, come Ford e General Motors. Mentre, nel comparto EV, gli occhi sono puntati su Tesla, che “potrebbe salire sulla scia del forte sostegno da parte di Elon Musk alla campagna di Trump”.
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