Eurozona, la Bce rivede al rialzo Pil e inflazione 2021
Per i previsori la crescita sarà del 4,7% quest’anno e del 4,6% nel 2022. Inflazione su all’1,9% nel 2021 e all’1,5% l’anno dopo. Franco: “Italia +5%”. Pmi record per l’Area euro
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Dopo la riunione della Bce della scorsa settimana, ora l’attenzione del mercato è tutta per la Fed, che mercoledì prossimo si esprimerà sui tassi e sulle misure di sostegno all’economia. E all’orizzonte si intravede lo spettro del “tapering”, con la Bance centrale americana che potrebbe iniziare a ridurre il Quantitative easing.
Ma la Fed non è l’unica “attrazione” della settimana. Sono tani i dati in arrivo, compresi quelli sul Pil, al di là e al di qua dell’Atlantico. E poi ci sono le trimestrali dei campioni nazionali, con Tim che aprirà le danze martedì 27 luglio insieme a Campari, Italgas e Moncler. Altri numeri di bilancio saranno comunicati giovedì 29 luglio, con Amplifon, Azimut, Enel, Eni, Inwit, Leonardo, Mediobanca (chiude l’anno fiscale), Recordati, Snam, Stm e Terna, e venerdì 30 luglio, quando toccherà ad A2a, Cnh Industrial, Nexi, Saipem e Unicredit, oltre che a EssilorLuxottica.
Negli States, invece, l’attenzione è tutta per Amazon, che comunicherà i risultati della trimestrale giovedì. Un appuntamento molto atteso dal mercato, soprattutto a seguito dei risultati sorprendenti del primo trimestre 2021, con la società fondata da Jeff Bezos che, grazie al boom delle vendite online (una diretta conseguenza della pandemia e delle misure di lockdown), ha visto crescere gli utili per azioni a 15,79 dollari (le attese degli analisti erano di 9,54 dollari).
Per quanto riguarda il Pil, i dati usciranno giovedì negli Stati Uniti e venerdì in Europa, Italia compresa dove, secondo il Centro studi di Confindustria, “lo scenario che si va consolidando è di un forte rimbalzo nel secondo trimestre. A giugno si è irrobustita la risalita, grazie all’accelerazione delle vaccinazioni e al calo delle restrizioni – scrive il Csc nella Congiuntura flash – A luglio, però, l’aumento dei contagi in varie parti d’Europa pone nuovi rischi di raffreddamento dell’attività economica, specie nel turismo e in particolare da agosto, sia tramite il canale della fiducia sia per eventuali nuove misure anti-Covid”.
Il Centro studi di Confindustria evidenzia una spinta dai consumi e dai servizi, mentre cresce l’incertezza sulle prospettive. In particolare, i servizi sono in forte recupero e, in base ai dati attuali, il trend sembra destinato a proseguire anche nel terzo trimestre. E relativamente al rimbalzo dei consumo, il Csc fa notare come “il timone della ripresa italiana sia nelle mani delle famiglie, la cui spesa è stimata finalmente in recupero grazie a più mobilità e utilizzo del risparmio accumulato. Gli ordini interni dei produttori di beni di consumo nel secondo trimestre sono saliti di 6 punti e la fiducia delle famiglie è oltre i livelli pre-crisi”.
Nell’industria, invece, “il percorso di crescita prosegue su ritmi stabili”, trend che coinvolge quasi tutti i settori a eccezione del comparto moda (ancora penalizzato dal calo dei consumi legato alle nuove abitudini nell’era-Covid): “Le attese su produzione e ordini sono a livelli elevati, ma ci sono preoccupazioni per l’aumento dei prezzi di acquisto e, in alcuni casi, per la carenza di materiali”.
Sul fronte lavoro, i datori “sono tornati ad aspettative di aumento degli occupati”. Quelli a tempo determinato sono cresciuti molto da marzo, tornando oltre i livelli pre-crisi (a maggio sono a +60mila), mentre non è ancora iniziata, la risalita di quelli a tempo indeterminato. Resta inoltre “ingente il sostegno pubblico anche nel 2021”, evidenzia il Cdc, con le risorse pubbliche per misure emergenziali in campo per il 2021 che raggiungono il 6% del Pil.
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