Secondo Excellence Consulting, è questo il numero di nuove leve che l’industria deve coinvolgere se non vuole perdere un treno da 1.800 miliardi. Ecco le strategie per farlo
Masse per 1.800 miliardi e un portafoglio medio raddoppiato. Secondo l’ultima ricerca Excellence Consulting, basterebbe un piccolo sforzo per fare di questi numeri la fotografia al 2035 della consulenza italiana. Se asset under management e clienti mantenessero il tasso annuo composito di crescita degli ultimi dieci anni, stima infatti lo studio, il settore potrebbe non solo arrivare a gestire il 25% della ricchezza finanziaria ma vedere ciascun professionista ampliare da 30 a 60 milioni il capitale affidatogli dai clienti. Uno scenario che non può però realizzarsi senza la capacità di attirare 7mila nuovi professionisti.
Lo studio di Excellence mette a confronto il quadro italiano con quello americano e si avvale, per il nostro Paese, dai dati di Bankitalia e Assoreti. Ipotizzando di mantenere gli stessi tassi di crescita sperimentati negli ultimi dieci anni ma anche di limitare a 250 il numero di clienti per consulente, si stima che ci troveremmo al 2035 con la ricchezza finanziaria totale delle famiglie sui 7.200 miliardi e le reti a gestirne circa il 23% contro l’attuale 12%. In questo contesto, il portafoglio medio dei consulenti finanziari salirebbe da 30 a 60 milioni di euro pro capite, con un patrimonio medio della clientela in aumento da 135 a 250 mila e lo spazio per 6.830 advisor in più.
Crescono masse e clienti. Meno i consulenti
Rispetto al decennio appena passato e che viene preso in considerazione per le proiezioni, emerge anzitutto come la quota di mercato delle reti tricolore sulla ricchezza finanziaria totale delle famiglie abbia raggiunto il 12% a fronte di clienti passati da 3,3 a 4,6 milioni: due cifre che, seppure nettamente inferiori ai corrispettivi americani (67% di incidenza del settore sulle masse e un bacino di utenza salito da 23,2 a 54,4 milioni) paiono positive. Ciò su cui c’è ancora chiaramente da lavorare è invece il numero di professionisti, che in dieci anni non sono aumentati di neanche 200 unità (da 21.299 a 21.491) contro i quasi 170 mila ingressi negli States (da 222mila a 390mila per un tasso tasso annuo composto del 4,8%).
Secondo il ceo di Excellence Consulting, Maurizio Primanni, i dati delle ricerca mettono in luce un’anomalia tutta italiana: il rischio che il potenziale dell’industria sia limitato dalla difficoltà a far crescere il battente totale di consulenti attivi sul mercato. “Si parla spesso del passaggio generazionale ma il problema potrebbe essere più ampio e richiedere di interrogarsi su come incrementare adeguatamente la popolazione degli advisor per sfruttare appieno le opportunità di crescita”, spiega Primanni. Che aggiunge: “È necessario creare un ponte tra vecchie e nuove leve, puntando anche sul lavoro in team, ma occorrerà anche approntare degli efficaci percorsi di professional development dei neo-inseriti per accelerare l’onboarding”. Una prospettiva che, conclude, non esclude anche la possibilità di fare come accaduto negli Usa: “Attingere da altre professioni”.
Dal Congresso nazionale, il presidente dell’associazione che rappresenta figure dedicate ad affiancare aziende e famiglie nei rapporti con le banche lancia l'appello: “Solo soluzioni di investimento dedicate e un rapporto sinergico possono smuovere il patrimonio degli imprenditori”
L'evidenza empirica suggerisce che le azioni, sul lungo termine, possono costituire una fonte di rendimento. Nonostante ciò, il periodo medio di detenzione dei titoli è diminuito significativamente negli ultimi decenni, passando da sette anni a soli 10 mesi
Con il lancio dell’Advisory Research Centre, l’asset manager punta a supportare gli investitori nell’Europa continentale e in UK. FocusRisparmio ha incontrato Fabrizio Zumbo, riferimento per l’Italia e il Sud Europa del think tank di Vanguard
Secondo lo studio Aipb-Prometeia, sempre più clienti della consulenza d’alta fascia sentono il bisogno di tutelarsi. Ma i prodotti assicurativi faticano a entrare nel modello di servizio del settore. Ecosistema e sinergie con i banker le chiavi per colmare il gap. Con un occhio alla tecnologia
Il mercato della gestione passiva si arricchisce di nuovi prodotti. Sale l'interesse dell'industria. La ricetta di Rossetti (Invesco) per cavalcare il trend. Con due punti fermi: sostenibilità e AI
Un sondaggio Censuswide-Gft conferma l’elevata propensione al risparmio. Nell’allocazione dei soldi conta soprattutto la semplicità. E il 15% sta già esplorando offerte basate sull’intelligenza artificiale
Per l'head of Wealth Management della casa, la silver economy è un treno da non perdere. Ma per soddisfare le nuove esigenze dei clienti senior serve ripensare modello di servizio e offerta. Dalla pianificazione finanziaria alle soluzioni income, ecco la ricetta
Secondo il sondaggio Aipb e Pwc, cinque sono le sfide che la condivisione dei dati sui clienti pone. E solo questo modello di servizio permette di superarle creando nuovo valore. Ecco la ricetta dell’industria
Dopo l’exploit dell’amministrato nel 2023, quest’anno i fondi potrebbero riconquistare la fiducia degli investitori. La concorrenza dei bond, però, rimane alta
Aipb fotografa una crescita dell’11,2%. Merito di una raccolta pari a 37 miliardi e dell’effetto mercato (+6%). I Btp mettono le ali all’amministrato e i fondi tengono, mentre soffre il comparto assicurativo
Iscriviti per ricevere gratis il magazine FocusRisparmio