Per la presidente dell’Eurotower, i dazi USA potrebbero avere effetti contrastanti. Ma Francoforte non può pre-impegnarsi sui tassi: “Mantenere la stabilità dei prezzi sarà un compito formidabile”
Christine Lagarde, presidente della BCE
Nel giorno in cui sono scattati i dazi USA su alluminio e acciaio, e Bruxelles preannuncia contro-tariffe su beni a stelle e strisce per una valore di 26 miliardi di dollari, la presiedente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, è tornata a parlare di rischio inflazione. “Il livello di incertezza economica e geopolitica è eccezionalmente alto”, ha sottolineato nel corso della conferenza ‘The ECB and its watchers’, chiarendo che Francoforte dovrà avere “l’agilità” necessaria a rispondere prontamente ad eventuali shock legati al commercio, alla difesa e al clima. “Mantenere la stabilità dei prezzi in questa nuova era sarà un compito formidabile”, ha scandito, precisando che è quindi impossibile predeterminare la politica monetaria.
L’Eurotower ha tagliato i tassi di interesse sei volte da giugno, ma al termine del meeting della scorsa settimana non ha fornito alcuna indicazione sul futuro, facendo riferimento alla nuova era di particolare incertezza in cui siamo entrati, principalmente a causa delle politiche dell’amministrazione Trump. “Le nostre aspettative sono state di fatto spazzate via negli ultimi anni, in particolare nelle ultime settimane”, ha ripetuto più chiaramente Lagarde nel corso del suo intervento. “Abbiamo assistito a decisioni politiche che sarebbero state impensabili solo pochi mesi fa”, ha aggiunto.
La doppia faccia dei dazi e della corsa alle armi
La numero uno dell’Eurotower ha spiegato che la frammentazione commerciale e l’aumento della spesa per la difesa possono avere “effetti a due facce”: se da un lato potrebbero infatti spingere l’inflazione verso l’alto, dall’altro le tariffe USA potrebbero anche ridurre la domanda di esportazioni dell’UE e reindirizzare l’eccesso di capacità produttiva dalla Cina verso l’Europa, facendo calare i prezzi. Per questo la BCE sta considerando diversi scenari su dazi e spesa fiscale, solo che “la direzione degli shock è molto più difficile da predire rispetto a prima”.
La questione fondamentale, infatti, è che l’inflazione reagisce in modo sproporzionatamente più forte agli shock di grande entità, rispetto a quelli più piccoli, e dunque tali eventi inattesi potrebbero portare ad un surriscaldamento dei prezzi più duraturo. Questo, unito all’attuale meccanismo di determinazione dei salari, rischia di creare problemi di inflazione persistente. Nell’attuale situazione, a causa dell’apertura al commercio e della dipendenza dagli import di energia, i nuovi shock “possono alimentare l’inflazione in modo più diretto” e l’Eurozona è particolarmente esposta ai nuovi rischi, ha osservato infatti Lagarde. Ad esempio, “i rischi geopolitici aumentano la volatilità dei tassi di cambio e dei prezzi dell’energia e delle materie prime, come visto nelle ultime settimane”.
Per questo, al momento Francoforte non può più garantire che il carovita sarà sempre al 2%, ma “indipendentemente dagli shock” può definire la sua politica in modo che i prezzi convergano sempre verso l’obiettivo nel medio termine. “Per raggiungere questo target, la funzione di reazione della BCE deve prestare particolare attenzione all’ancoraggio delle aspettative di inflazione”, ha aggiunto. Quindi monitorerà attentamente le attese nei mercati, tra gli analisti, i previsori, le famiglie e le imprese, “per mantenerle ben ancorate in un mondo volatile”.
“Semplici indicazioni di policy non saranno appropriate nel contesto in cui siamo”, ha dunque avvertito Lagarde. Per l’istituto centrale, infatti, “è necessario mantenere l’agilità per rispondere alle circostanze complesse che emergono”. Perché dare certezze e legarsi ad un percorso dei tassi preciso potrebbe “limitare” tale libertà di azione di fronte a rapidi cambiamenti del contesto di inflazione. Per dare qualche indicazione in più, però, la BCE può fare chiarezza sulla sua “funzione di reazione”, ovvero aiutare mercati e cittadini a capire come si muove nei diversi scenari, quali dati guarda. “Mantenere la stabilità nella nuova era sarà un compito formidabile. Richiederà un impegno assoluto verso il nostro target di inflazione, l’abilità di analizzare quali tipi di shock richiedono una reazione di politica monetaria e l’agilità di reagire in modo appropriato”, ha concluso Lagarde.
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