Secondo David Dudding, gestore del fondo CT (Lux) Global Focus di Columbia Threadneedle Investments, quadro macro e megatrend permettono di superare le netta divisione tra i titoli ad altra crescita e quelli conservativi. L’importante è puntare su fondamentali e diversificazione. Ecco come
David Dudding, gestore di Columbia Threadneedle Investments
Nel periodo tra la crisi finanziaria globale e lo scoppio della pandemia, i tassi d’interesse a zero hanno compensato la stagnazione degli utili societari e stimolato la rincorsa del mercato growth sui titoli value. Oggi, con le scorie della stretta monetaria di Fed e Bce che ancora si fanno sentire sull’economia, sono gli investitori azionari in possesso di portafogli diversificati ad apparire proiettati verso una nuova stagione di successi. Ne è convinto soprattutto David Dudding, gestore del fondo CT (Lux) Global Focus di Columbia Threadneedle Investments, che ha impostato la strategia di investimento all’insegna di un concetto: superare la divisione netta tra growth e value.
A supportare la sua view c’è anche il quadro macro? Come evolverà lo scenario nei prossimi anni?
Mentre l’inflazione al 10% del post-pandemia era probabilmente transitoria, ci sono ragioni per credere che d’ora in avanti i prezzi saranno maggiori rispetto ai 13 anni successivi alla crisi finanziaria globale. E proprio per via di questa condizione, le prospettive economiche sembrano a destinare a migliorare. Magari non in termini reali ma sicuramente a livello nominale. I bilanci dei consumatori si confermano solidi e, benché i tassi d’interesse promettano di mantenersi su livelli elevati ancora per un po’, i costi del servizio del debito paiono gestibili. Inoltre, la scarsità di manodopera permetterà alla crescita dei salari di rimanere elevata e ai consumi di andare almeno di pari passo. Insomma, le prospettive di investimento azionario di qui a dieci anni sembrano rosee.
Quale sarà, più nello specifico, l’impatto di questi sviluppi sul mercato azionario?
Le azioni dovrebbero quotare su livelli più elevati delle obbligazioni rispetto allo scorso decennio. Una crescita del Pil nominale superiore implica infatti un maggior rafforzamento dei fatturati per le imprese e, si spera, anche dei cash flow e della redditività. Dopo 13 anni di crescita degli utili assente, il prossimo decennio offre prospettive migliori. Anche se avrà qualche difficoltà sul fronte dei costi del lavoro o delle spese per interessi, l’azienda media dovrebbe quindi vedere i propri utili aumentare. Se a ciò si aggiungono i rischi di crisi per i titoli di Stato, l’equity appare ancora più interessante. Anche il tema della sopravvalutazione appare superabile, perché le migliori prospettive di crescita del Pil nominale riportano le quotazioni entro livelli normali.
Come CT (Lux) Global Focus interpreta questo quadro?
Il fondo ha un approccio tipicamente di quality growth, con un portafoglio di 40 titoli e una filosofia di investimento che supera la tradizionale divisione quality-growth per sviluppare il concetto di “vantaggio competitivo”. Circa il 70-80% della dotazione è quindi investita in franchising di qualità, ossia in aziende con elevati rendimenti sul capitale investito ma anche bassi livelli di indebitamento e un profilo reddituale stabile, mentre il resto viene impiegato in società che promettono ritorni più elevati nel tempo. Questo ci permette di trovare idee in settori del mercato che sono sì altamente ciclici ma presentato titoli dai rendimenti elevati e dai bilanci brillanti.
Di quali settori parla?
I semiconduttori sono tra i settori che meglio si sposano con questo approccio. Abbiamo aggiunto molto valore anche attraverso le franchigie finanziariedei mercati emergenti, dove è possibile ottenere e mantenere un vantaggio rispetto ai competitor. Nel corso del tempo abbiamo invece ridotto la nostra esposizione alle aziende che producono beni di consumo di prima necessità, perchè rimangono di alta qualità ma sono minacciate da fattori come il cambiamento del modello di distribuzione. La nostra attenzione continua quindi a concentrarsi sulla costruzione di un portafoglio diversificato di aziende di qualità, che hanno un trend di crescita pluriennale in tutti i settori e in tutte le aree geografiche, con un potere di determinazione dei prezzi e una minore dipendenza dai cicli economici.
Perché la diversificazione è così importante per voi?
Sarà questa la dimensione che contraddistinguerà il prossimo decennio. Nel periodo successivo alla crisi finanziaria globale, la crescita degli utili non era sufficiente in termini aggregati e quindi i portafogli si concentravano sui titoli che promettevano crescita: venivano premiate le strategie azionarie globali focalizzate su una ventina di società. In futuro, la crescita dei profitti a livello di mercato sarà invece superiore e distribuita in modo più uniforme. Questo significa nessun settore potrà rimanere completamente fuori dai radar degli investitori: dagli assicuratori del ramo vita, che dovrebbero tornare a crescere, alle società petrolifere, un settore ancora ciclico ma proiettato verso una stagione di restituzione della liquidità agli azionisti.
La filosofia di Columbia Threadneedle punta sulla crescita di qualità. Un’azienda sana ha infatti vantaggi competitivi che si traducono in margini di profitto elevati, cash flow solidi e prevedibilità. E, se costruire il portafoglio attorno a questo criterio ha sempre ridotto il rischio di perdite significative, a maggior ragione lo farà nei prossimi anni. Il basso livello dei tassi d’interesse ha infatti consentito a titoli e settori con basso rapporto crescita/Roic di impiegare la leva finanziaria per competere nel mercato azionario ma ora queste realtà si trovano a fari i conti con spese per interessi sempre maggiori man mano che i loro bond giungono a scadenza: a meno che non dispongano di free cash flow sufficiente rimborsare il debito, il loro futuro sarà difficile.
Ci sono temi che guidano le vostre scelte?
La crescente intensità tecnologica del Pil è una tendenza di lungo periodo e noi crediamo che continuerà, forse a passo ancora più spedito nel prossimo decennio. Il settore resterà quindi al centro dei portafogli di Columbia Threadneedle Investments in un’ottica decennale, anche se i singoli titoli potrebbero cambiare man mano che emergono nuove tendenze di prodotto.
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