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Fra gennaio e marzo la raccolta dei gestori è stata trainata da fondi aperti e gestioni patrimoniali retail. Volano i prodotti azionari nonostante la volatilità dei listini. Il patrimonio dei Pir vicino a quota 20 miliardi. L’analisi della Mappa trimestrale Assogestioni
In un trimestre segnato da grande incertezza sui mercati finanziari l’industria del risparmio gestito chiude i primi tre mesi con un dato di raccolta netta positiva per 11 miliardi, la gran parte derivanti da flussi del risparmio retail che consentono al sistema nel suo complesso di controbilanciare alcune operazioni infragruppo avvenute nel periodo nell’ambito dei mandati istituzionali.
La lettura della Mappa trimestrale Assogestioni conferma quindi il solido apporto dei fondi aperti (+12,8 miliardi) – in crescita per due anni consecutivi – e delle gestioni patrimoniali retail (3,6 miliardi) evidenziando la fiducia dei risparmiatori italiani verso l’industria in un momento di oggettiva difficoltà dei mercati sia azionari che obbligazionari.
Fonte: Mappa trimestrale del risparmio gestito, Assogestioni (1° trimestre 2022)
L’effetto della flessione dei mercati internazionali, infatti, pesa sul patrimonio complessivo dell’industria che al 31 marzo scorso era pari a 2.486 miliardi. Rispetto al dato precedente (dicembre 2021), l’ufficio studi di Assogestioni stima un effetto mercato negativo di circa il 4%.
Azionari al top oltre la volatilità
A fronte di un calo di circa il 5% dei principali indici azionari globali calcolati da MSCI nel trimestre, i risparmiatori hanno mantenuto la preferenza per i prodotti azionari (+9,4 miliardi) e bilanciati (+5,2 miliardi) commercializzati in Italia. Particolarmente apprezzata l’offerta sui fondi di diritto estero (tradizionalmente a forte o prevalente caratterizzazione azionaria) sia promossi da gruppi italiani (+6,3 miliardi nel periodo di analisi) che da fund house estere (+6,6 miliardi nel medesimo periodo).
Questi ragionamenti si riflettono nella selezione delle categorie azionarie più gettonate dai sottoscrittori: fra gli azionari spiccano gli Internazionali (+4,5 miliardi) e i settoriali su Energia e Materie Prime (+1,05 miliardi) che consentono agli investitori di rimanere agganciati al trend rialzista visto sui mercati delle commodities.
Per quanto riguarda il mercato obbligazionario, dove i ribassi hanno carattere più strutturale, prevale la prudenza. Questo atteggiamento si ripercuote sulla raccolta dei fondi obbligazionari, dove soffrono meno i govies europei a scapito dei corporate.
Dalla Mappa trimestrale Assogestioni è possibile risalire anche al dettaglio per singoli gruppi e società, dove la raccolta sui fondi aperti nel primo trimestre premia Generali con 3,9 miliardi totali (Generali Insurance Asset Management +2,9 miliardi e Generali Investments Partners +1,1 miliardi), Amundi con 1,9 miliardi complessivi (CPR AM +840 milioni e Amundi Sgr +508 milioni) e infine BlackRock (1,6 miliardi).
Nel mondo dei mandati retail si distinguono Fideuram AM Sgr con 1,3 miliardi, Mediobanca Sgr con 717 milioni e Gruppo Cassa Centrale Banca con 477 milioni.
Il risveglio dei Pir
Segnali positivi dai Piani Individuali di Risparmio: i fondi Pir ordinari hanno registrato sottoscrizioni nette per 160 milioni e chiudono il 1° trimestre 2022 con un patrimonio di 19,8 miliardi. Fra le società a fare la parte del leone sono Amundi (70 milioni), Arca (40 milioni) e Poste Italiane (30 milioni).
Al 31 marzo Assogestioni censisce 16 prodotti Pir alternativi per una dotazione patrimoniale di 1,82 miliardi. La raccolta del trimestre è di 83,4 milioni, quasi totalmente afferente ai fondi di Eurizon.
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