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Secondo l’agenzia USA sarà un anno positivo nonostante alcune pressioni sui margini e la possibilità di shock esterni. Anche per il mercato tricolore le attese sono rosee, soprattutto nel ramo vita
Una condizione di “forza e solidità”, con prospettive per il futuro prevalentemente stabili. Gli assicuratori europei incassano il giudizio positivo di S&P Global Ratings, che nel suo Outlook sul settore per il 2025 prevede un anno favorevole nonostante alcune pressioni sui margini e la possibilità di shock esterni. Anche per il mercato italiano le attese sono rosee, soprattutto nel ramo vita per il quale è stimata una decisa ripresa.
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View positiva per gli assicuratori italiani
Dopo aver subito una forte concorrenza dai prodotti retail emessi dal Tesoro nel corso del 2023, gli analisti dell’agenzia USA si attendono per il 2025 un consistente rimbalzo dei premi vita. Questi a fine agosto scorso avevano già messo a segno un aumento complessivo del 22%, con i contratti unit-linked in allungo del 47% e quelli garantiti del 14%. Stesso discorso per le tariffe per le polizze auto e casa, con i premi che nel primo semestre di quest’anno hanno registrato un balzo di oltre il 10%. Non solo: anche per il ramo danni si prevede un ampliamento della base di ricavi, grazie al governo che ha reso obbligatoria per le imprese, a partire dal prossimo gennaio, la copertura per le calamità naturali.
I venti contrari
In questo quadro favorevole non mancano però i venti contrari. A partire dagli elevati tassi di riscatto dei prodotti assicurativi vita garantiti, che nella prima metà del 2024 hanno raggiunto il 10% delle riserve. Secondo S&P, l’assenza di benefici fiscali e le limitate riserve in eccesso dei contraenti hanno ridotto in Italia l’attrattiva relativa delle assicurazioni vita. Altro punto dolente è la redditività del segmento, sotto pressione a causa degli incentivi commerciali volti a limitare i riscatti. Infine, per il settore auto viene sottolineato come il combined ratio stia recuperando solo gradualmente l’impatto dell’inflazione sui sinistri registrata in precedenza.
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Il quadro europeo
Quanto all’Europa, S&P evidenzia come il rating medio degli assicuratori valutati si collochi nella categoria ‘A’. A livello aggregato, per gli analisti USA le compagnie del Vecchio Continente mostrano un’adeguatezza patrimoniale da record: “al livello di fiducia massimo del 99,99%”, si legge. A fronte di questo, l’attesa è che i progressivi dividendi e i programmi di buyback delle società quotate riducano attivamente il surplus di capitale. Tuttavia, questo dovrebbe comunque permettere loro di mantenere un solido buffer contro eventi esterni. Il report osserva anche che, nonostante una certa esposizione agli investimenti illiquidi, risulta evidente comunque la limitata propensione al rischio d’investimento. E la prova sta nelle minime svalutazioni effettuate dagli assicuratori, per esempio sugli investimenti immobiliari.
Detto questo, per S&P le società europee, sia nel ramo vita che nel danni, potrebbero non mostrare una significativa crescita dei ricavi a causa di aspettative contenute sul PIL e del livello di concorrenza. Tuttavia, viene precisato, “i loro portafogli esistenti mantengono margini solidi”. Infine, gli shock esterni, come i rischi geopolitici, che portano a uno scenario simile a quello di una crisi finanziaria, potrebbero influenzare i rating di alcune compagnie. Nel complesso, però, il settore dovrebbe dimostrarsi resiliente nella maggior parte dei casi.
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