Dal nuovo sondaggio della banca centrale emergono previsioni dei consumatori invariate per il carovita a breve e in rialzo per quello a lungo. Per i gestori, aumentano le possibilità di un stop nel rialzo dei tassi
Le aspettative dei consumatori per i prezzi di qui a un anno sono rimaste invariate al 3,4% nell’Eurozona mentre quelle con orizzonte a tre anni sono salite al 2,4% dal 2,3% di giugno. A rilevarlo è l’ultimo sondaggio condotto dalla Bce, che segnala anche come il tasso medio di inflazione percepita nei 12 mesi precedenti sia rimasto invariato all’8% per il terzo mese consecutivo. Una serie di risultati tali, secondo alcuni gestori, da poter spingere la Bce a interrompere in anticipo il ciclo di rialzo dei tassi. Ma a condizione che il mercato del lavoro spagnolo rallenti.
“Le aspettative di inflazione sono rimaste ben al di sotto del tasso di inflazione percepito in passato”, conferma una nota dell’istituto di guidato da Christine Lagarde. Come spiegato nel testo, l’andamento delle percezioni e delle aspettative si è mantenuto strettamente allineato tra i gruppi di reddito mentre un’analisi per età evidenzia stime più ottimistiche presso gli intervistati più giovani (18-34 anni) rispetto alla fascia d’età compresa tra 55 e 70 anni.
Il segnale di una possibile svolta
Essendo considerate un indicatore della percezione dei consumatori circa l’andamento dei prezzi di lungo periodo, le aspettative sull’inflazione mediana a tre anni sono tenute in grande considerazione dalla Bce al momento di decidere le misure di politica monetaria. Ecco perché alcuni gestori, in vista del meeting in programma la prossima settimana, non escludono che i banchieri centrali possano tradire le loro indicazioni da falco e decidersi per un allentamento della stretta. È il caso di Tomasz Wieladek, chief european economist di T. Rowe Price.
“Ritengo che la Bce probabilmente sospenderà i rialzi dei tassi a settembre anche se sarà una decisione molto equilibrata”, ha spiegato. Secondo lui, un altra evidenza a sostegno di questa tesi è il Pmi dei servizi spagnolo: “Mentre a luglio il tasso di disoccupazione in Italia, Germania e Francia è aumentato, quest’anno il dato del Paese iberico ha continuato a scendere. La performance ha mantenuto il tasso di disoccupazione complessivo dell’Eurozona ai minimi storici ma, quando la tendenza sarà invertita, questa grandezza aumenterà e i mercati prezzeranno tagli più rapidi rispetto al primo taglio completo previsto per luglio del prossimo anno”.
Proprio sul problema dei prezzi è intervenuto anche il governatore di Bankitalia Ignazio Visco. “Sui tassi d’interesse abbiamo fatto un lavoro che sostanzialmente andava fatto”, ha detto, aggiungendo che ai livelli di inflazione di qualche mese fa c’era il rischio che la situazione “scappasse di mano”. Non solo. Il numero uno di via Nazionale ha anche ammesso come nel board dell’Eurotower ci sia “molta discussione”, essenzialmente perchè banchieri hanno “opinioni diverse” sul da farsi. “I tassi erano molto bassi, li abbiamo portati a un livello di guardia. Bisognerà fare molta attenzione a come ponderare le prospettive future della nostra politica monetaria”, ha avvertito.
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