Piazza Affari, nei CDA cresce l’attenzione per i temi ESG e aumentano le donne
Consob: le manager sono però ancora escluse dai ruoli apicali. Partecipazione record degli azionisti alle assemblee, fuga degli investitori istituzionali esteri
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Un annnus horribilis. Anche per i mercati finanziari italiani il 2022 passerà alla storia come un anno da dimenticare, con il primo semestre segnato dallo scoppio della guerra in Ucraina, dall’inflazione, dallo shock del gas e dalla crisi delle criptovalute, e con il secondo che ha visto l’avvio della stretta Bce, l’aumento dell’incertezza politico-economica a livello globale e la crisi di governo. Praticamente inevitabile, quindi, che il controvalore totale degli scambi sul mercato azionario di Piazza Affari ne abbia risentito: il bilancio finale è di 566 miliardi di euro, in calo del 7,64% rispetto ai dodici mesi precedenti. Giù anche il numero delle operazioni, pari a 77 milioni, sceso dell’8,61%.
È quanto emerge dalla consueta fotografia scattata da Assosim, l’associazione degli intermediari sui mercati finanziari, stando alla quale è in crescita la concentrazione sui titoli del Ftse Mib: la percentuale degli scambi sul principale indice è passata dall’86,10% del 2021 all’89,90%. Tirando le somme, il Ftse Mib ha perso il 13,30% dalla fine del 2021, attestandosi a quota 23.707, mentre il Ftse Italia Star è arrivato a lasciare sul terreno il 28,30%, a quota 46.268.
Peggio è andata all’Euronext Growth Milan, dove i controvalori sono diminuiti del 34,85%. Complessivamente sono stati scambiati circa 3 miliardi di euro di controvalore, a fronte di 1,3 milioni contratti (-17,63%). Sul MOT, invece, i controvalori scambiati sono cresciuti del 3,49%: complessivamente sono stati scambiati 164 miliardi di euro e, a fronte di 4,8 milioni di contratti (+58,11%).
Passando agli intermediari associati, nella classifica azioni spicca la prima posizione di Finecobank, con una quota di mercato del 26,44%. Il podio viene completato da Intesa Sanpaolo, con il 15,14%, e Banca Akros, con una quota del 10,24%. Chiudono la top five Equita Sim (7,03%) e Directa Sim (4,86%). Nella classifica per numero di operazioni, Fineco mantiene il primato con una quota di mercato del 25,23%, seguono Intesa Sanpaolo (18,20%) e Banca Akros (10,11%).
Dalla classifica bond emerge la prima posizione di Banca Akros, con una quota di mercato del 29,24%. Seguono Intesa Sanpaolo, con il 23,73%, ed Equita Sim, con l’8,61%. Al quarto posto Unicredit (8,60%), mentre Finecobank è quinta con il 6,38%. Nella classifica per numero di operazioni, Intesa Sanpaolo si aggiudica la testa con il 29,31%, seguita da Banca Akros (22,71%) e Fineco (10,21%).
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