Crescono le attese per la trimestrale del colosso dell’e-commerce. I dati saranno comunicati domani e il mercato spera nello split. Ma gli investitori vogliono anche capire le strategie di Jeff Bezos sulle criptovalute
Dopo i numeri da record di Apple, Google (Alphabet) e Microsoft, cresce l’attesa per la trimestrale di Amazon. Il colosso guidato da Jeff Bezos comunicherà i dati domani, con il mercato che scalpita per capire se sarà confermato l’exploit della precedente trimestrale, che ha visto l’utile per azione schizzare a 15,79 dollari contro i 9,54 dollari attesi dagli analisti. Le entrate, invece, si erano attestate a 108,52 miliardi di dollari contro previsioni di 104,47 miliardi. E per il secondo trimestre Amazon aveva previsto un’ulteriore crescita delle entrate tra 110 e 116 miliardi di dollari, anche in vista del Prime Day (la 48 ore di sconti per gli abbonati Prime), che c’è stato tra il 21 e il 22 giugno.
Attese per split…
Ma il mercato vuole anche sapere se la società deciderà per un frazionamento delle azioni (il cosiddetto split), oppure no, soprattutto a seguito dell’avvicendamento sulla poltrona di Ceo tra lo stesso Bezos e Andy Jassy. Probabilmente, come riporta Barron’s, se Bezos fosse stato interessato a uno split lo avrebbe già fatto. Un pensiero ampiamento condiviso da Mark Mahaney, analista di Evercore ISI, che in una mail inviata a Barron’s ha scritto di non aver sentito la società discutere di questa possibilità.
Gli investitori però ci credono, o meglio ci sperano, anche perché le azioni hanno raggiunto la “straordinaria” valutazione di 3.649,18 dollari ed in questo momento sono il secondo titolo con il prezzo più alto dell’indice S&P 500, dietro solo al costruttore di case Nvr (quota a 5.065,60 dollari). Inoltre, l’ultimo frazionamento delle azioni deciso da Amazon risale al lontano 1999.
Il pubblico dei risparmiatori retail “vorrebbero vedere uno split di almeno 10 a uno per rendere il titolo più accessibile – riporta Barron’s – Molti investitori non hanno i quasi 3.700 dollari per comprare una singola azione, e comunque non la comprerebbero perché al prezzo attuale peserebbe troppo sul loro portafoglio”.
Ma l’analista di Evercore ISI, Mahaney, non crede nello split ed è più concentrato sulla possibilità che Amazon annunci un buyback, anche perché è l’unica delle cinque grandi aziende tecnologiche (le altre sono Apple, Microsoft, Alphabet e Facebook) che negli ultimi anni non ha ancora riacquistato azioni.
… e bitcoin
E domani potrebbe anche essere l’occasione per chiarire le strategie di Bezos su bitcoin e blockchain, soprattutto dopo le indiscrezioni di inizio settimana. Lunedì sono circolati alcuni rumors su una possibile apertura di Amazon ai pagamenti in monete virtuali e sulla creazione di un “token” tutto dedicato ai clienti del colosso dell’e-commerce. Rumors che martedì sono stati poi smentiti da un portavoce della società, che ha però confermato di essere: “comunque interessati a esplorare cosa questo vorrebbe dire per i clienti che fanno acquisti su Amazon”.
Tant’è che sul sito della società rimane vivo l’annuncio che recita: “Il team Payments Acceptance & Experience sta cercando un product leader esperto per sviluppare la strategia e la roadmap di prodotto di Amazon in tema di valuta digitale e blockchain”.
Vedremo domani se la società comunicherà ufficialmente qualcosa in merito.
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