Secondo il Global Investor Insights di Schroders, un operatore su due è pronto ad aumentare la propria esposizione all’asset class. Ma a fare gola è anche il debito privato. Diversificazione e rendimenti elevati i vantaggi dell’universo privato
Il private equity è pronto a farsi largo nei portafogli degli investitori istituzionali per il 2025. Lo evidenzia l’ultima edizione del Global Investor Insights di Schroders, secondo cui questo segmento è il più gettonato tra gli operatori che cercano di consolidare la propria posizione su mercati privati. Un successo che, stando a quanto dichiarato dagli 815 player sondati tra fondi pensione e compagnie di assicurazione, dipende principalmente da due fattori: maggiore diversificazione e più possibilità di conseguire rendimenti elevati.
Nello specifico, il sondaggio dell’asset manager britannico ha rivelato che il 52% degli investitori professionali e dei gatekeeper si aspetta di aumentare le proprie allocazioni al private equity nel corso dei prossimi 12 mesi. Al secondo posto si è invece posizionato il debito privato, con il 45% delle preferenze, mentre il gradino più basso del podio è occupato dalle infrastrutture rinnovabili (42%). In generale, a fronte di otto intervistati su dieci che dicono di aver già investito nell’asset class o di volerlo fare nell’immediato futuro, il sondaggio evidenzia come i mercati privati siano ormai considerati una componente centrale nella costruzione dei portafogli. Non solo, però. Alla domanda su come cambieranno le allocazioni per i loro clienti nei prossimi uno-due anni, il 56% degli intervistati in Europa, Medio Oriente e Africa ha detto di prevedere un aumento dell’esposizione.
Quanto alle ragioni di questa passione per gli alternativi, diversi sono i vantaggi citati dai partecipanti alla survey. Secondo Georg Wunderlin, responsabile globale degli asset privati di Schroders Capital, quello più importante è però legato al fatto che i mercati privati vengono percepiti come una “fonte di diversificazione” indispensabile per affrontare un periodo ricco di insidie. Michelle Russell-Dowe, co-responsabile del debito privato e delle alternative al credito della società, ha invece sottolineato quanto la massiccia compressione del premio al rischio nei mercati liquidi abbia influito nell’accelerare una tendenza degli investitori globali: la ricerca di redditività nel debito e nel credito privati. “Stiamo assistendo a un cambiamento nell’uso del premio di liquidità e del premio di complessità per generare reddito più sicuro e a bassa volatilità”, ha affermato, evidenziando come il segmento che più di tutti si è fatto strada sia l’investment grade.
“Lo scenario economico rimane favorevole: l’inflazione si sta muovendo nella giusta direzione, i tassi di interesse si stanno normalizzando e assisteremo molto probabilmente a un aumento degli stimoli fiscali in molte aree geografiche. È, quindi, ragionevole aspettarsi un atterraggio morbido, anzi la nostra previsione è che la crescita possa anche accelerare nuovamente nel corso del 2025”.
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